Intervista con Massimo Bray assessore alla Cultura, Tutela e sviluppo delle imprese culturali, Turismo, Sviluppo e Impresa turistica della Regione Puglia

Terra di mare, colli e pianure sconfinate, la Puglia attira visitatori per le sue splendide coste (più di 800 chilometri tra Mare Adriatico e Mare Ionio), ma anche per le sue città d’arte e i suoi pittoreschi borghi storici, dove vivono ancora intatte antiche tradizioni religiose, le sue masserie di campagna immerse tra gli uliveti, e i suoi prodotti della terra dal sapore antico e ineguagliabile. La Puglia vale sempre il viaggio, per tanti motivi. (Fonte: Italia.it)

Di seguito l’intervista a Massimo Bray, Assessore alla Cultura, Tutela e sviluppo delle imprese culturali, Turismo, Sviluppo e Impresa turistica della Regione Puglia, realizzata in occasione della premiazione di Laterza come Miglior Destinazione Creativa Emergente. Best Italian Creative Destination Awards è un’iniziativa creata dall’organizzazione internazionale Creative Tourism Network® con l’obiettivo di valorizzare e promuovere le destinazioni turistiche italiane che puntano su cultura, creatività e patrimonio immateriale per reinventare il proprio modello turistico.

Ancora congratulazioni per la meritata premiazione. Cosa ne pensa del recente riconoscimento di Laterza come Migliore Destinazione Creativa Emergente?

Sono orgoglioso di vedere Laterza inserita in un circuito internazionale prestigioso e capace di valorizzare il turismo virtuoso. Un punto fermo di questa città è il suo immenso patrimonio storico, naturalistico, ma anche artigianale, il cui valore aggiunto è nelle idee messe in campo per promuoverlo. Riguardo le strategie proposte dall’Amministrazione, ritengo che gli aspetti più pregevoli da evidenziare siano la creatività e l’originalità attraverso le quali l’identità territoriale è declinata. Il riconoscimento attribuito a Laterza come Migliore Destinazione Creativa Emergente non mancherà di avere ricadute positive sia in termini socio-culturali che economici. Aspetto da non trascurare, infine, è come questa esperienza virtuosa abbia le potenzialità per essere esempio e traino per altre realtà simili (assai numerose al Sud e in Puglia), in linea con gli indirizzi europei che mettono al centro della programmazione 2021-2027 l’entroterra e i tratti identitari delle Città.  

 

Crede che il Turismo Creativo potrebbe aiutare a destagionalizzare il turismo pugliese e attirare turisti nazionali ed internazionali interessati alla cultura ed alle tradizioni locali? 

La Regione Puglia lavora ormai da più di un decennio alla sfida della destagionalizzazione, un impegno che sta portando concretamente i suoi frutti. È innegabile che la conformazione del nostro territorio sia fortemente vocata a captare flussi di visitatori nel periodo estivo per la stagione balneare. Sono convinto però che il concetto stesso di “Turismo Creativo” sia in grado di rompere questi schemi vincolanti, aprendo nuove prospettive. La cultura e, in generale, i beni immateriali, rappresentano attrattori che, se proposti in maniera coinvolgente e attraverso il ricorso a nuovi linguaggi e forme di espressione, possono sollecitare l’attenzione anche verso luoghi e in periodi non convenzionalmente legati alla fruizione del nostro pur bellissimo mare. È proprio attraverso la Cultura e la Creatività che negli ultimi anni siamo riusciti a portare il tasso di internazionalizzazione del Turismo pugliese dal 20% del 2015 a oltre il 28% nel 2019, prima della pandemia. Da qui occorre ripartire per rilanciare un turismo esperienziale che, nella diversificazione del prodotto e, dunque, dell’offerta turistica, trova la chiave per intercettare una domanda internazionale più orientata – rispetto a quella nazionale – verso periodi dell’anno diversi dalla tradizionale stagionalità estiva. D’altro canto, la diversificazione del prodotto è anche lo strumento per valorizzare le migliori energie e i talenti del nostro Territorio, concorrendo così a creare nuove occasioni di lavoro per contenere il fenomeno – ancora molto forte al Sud – della migrazione delle giovani generazioni e dello spopolamento soprattutto delle aree interne. E, magari, invertire la tendenza e riattrarre in Puglia, anche attraverso quel fenomeno che ha preso il nome di southworking, chi è andato a studiare o lavorare fuori.

   

Quali risorse culturali immateriali pugliesi si potrebbero convertire in esperienze creative per i turisti?

Dobbiamo essere capaci di riproporre in un sistema organico ogni risorsa ereditata con una nuova veste, ma sempre rispettandone le origini. In questo periodo storico fregiarsi di un bene culturale senza saperne comunicare in modo creativo e persuasivo i suoi valori è infruttuoso. La Puglia è una miniera di beni immateriali pronti a essere valorizzati. È nostra intenzione non soltanto strutturare una proposta turistica focalizzata sulla condivisione di tecniche, saperi e strumenti del passato, ma anche rendere partecipi i nostri ospiti dei significati, dei valori, delle storie che sono insiti in essi. L’artigianato d’eccellenza, il design, le bande da giro quale genere musicale unico e originale, la produzione enogastronomica tipica e di eccellenza, l’architettura contadina col caso straordinario dei muretti a secco, l’archeologia industriale sono solo alcuni degli esempi possibili. Il bagaglio culturale che vorremmo offrire in maniera creativa è legato indissolubilmente ai sentimenti che muovono i gesti, le forme e i colori propri del nostro territorio.
Tengo a sottolineare l’importante lavoro che da lungo tempo la Regione Puglia sta portando avanti sulle tradizioni orali. Un altro immenso bene immateriale che stiamo provvedendo a digitalizzare e divulgare in modo assolutamente innovativo. Punta di diamante di questa operazione è il progetto sulle fiabe popolari, grazie alle quali è possibile rinsaldare il rapporto fra la identità delle comunità e i paesaggi che le ospitano.

 

Quali pensa che siano le sfide da superare?

Per giungere a un autentico salto di qualità, nel campo del turismo e della cultura e, dunque, del turismo culturale o – se vogliamo – di una nuova cultura del turismo, oggi ci troviamo ad affrontare principalmente due grandi sfide. Innanzitutto è necessaria una profonda riappropriazione da parte dei cittadini – innanzitutto in termini di conoscenza – delle straordinarie eredità culturali di cui sono custodi, contestualmente ad una solida e aggiornata formazione per gli operatori di ogni settore coinvolto. Tra i benefici offerti alla Città di Laterza, quale Migliore Destinazione Creativa Emergente, mi piace evidenziare che è prevista proprio una sessione di alta formazione rivolta a tutti i collaboratori a cura del Creative Tourism Network®. Altro traguardo da raggiungere sarà consolidare e innovare – nella prospettiva della transizione ecologica e digitale – le infrastrutture materiali e immateriali finalizzate innanzitutto alle connessioni. Un aspetto quanto mai fondamentale per migliorare la fruizione dei beni e del territorio stesso in primo luogo ai suoi cittadini e, quindi, agli ospiti provenienti dalle altre regioni d’Italia e da tutto il mondo per farne veri e propri “cittadini temporanei”.

 

Intervista condotta da Ilaria Coribello

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