Paducah, Città Creativa UNESCO per l’Artigianato e le Arti Popolari, intreccia tradizione e innovazione per ridefinire il suo panorama turistico.
Mentre i viaggiatori globali cercano esperienze più profonde e significative, Paducah abbraccia il turismo creativo per rispondere a questa domanda in evoluzione.
Qui, i visitatori non si limitano a osservare: partecipano, creano e si connettono con gli artigiani locali.
Questo approccio partecipativo alimenta un ecosistema culturale sostenibile, radicato nella comunità e nell’artigianato.
Valorizzando il patrimonio e la creatività, Paducah promuove la resilienza economica e la conservazione culturale.
Oggi esploriamo come questa piccola città stia ottenendo un grande impatto grazie al potere del turismo creativo.

Alyssa Phares, Direttrice Esecutiva di Paducah, ci ha raccontato l’esperienza e le strategie della città.

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Gli artisti locali, le imprese e le organizzazioni culturali sono al centro di ogni programma.

-Alyssa Phares, Direttrice Esecutiva di Paducah, Città UNESCO per l’Artigianato e le Arti Popolari

D: Potrebbe presentarci brevemente il DNA culturale e creativo della sua città?
R: Paducah, nel Kentucky, è una città fluviale con una portata globale. Alla nostra base c’è un forte impegno verso il racconto delle storie – che sia attraverso il tessuto, il cibo, l’arte o la musica. Siamo forse più conosciuti per la nostra tradizione del quilt, rappresentata dal National Quilt Museum, ma il nostro DNA creativo è molto più ampio. Dagli artisti popolari di generazione in generazione, come Helen LaFrance, ai cuochi contemporanei che spingono i confini culinari, come Sara Bradley, Paducah prospera dove la tradizione incontra l’innovazione. La nostra comunità è orgogliosa di creare e condividere opere significative, radicate e in continua evoluzione.

D: Perché la vostra città ha deciso di entrare a far parte della Rete delle Città Creative dell’UNESCO?
R: Paducah è entrata a far parte della Rete delle Città Creative dell’UNESCO nel 2013 per riconoscere ed elevare la ricca tradizione dell’artigianato e delle arti popolari che ci definisce profondamente. Ma la motivazione andava oltre il riconoscimento: si trattava di connessione. L’adesione alla rete ha aperto le porte alla collaborazione internazionale, alla diplomazia culturale e all’opportunità di reinventare il nostro modo di rapportarci al patrimonio, all’educazione e allo sviluppo economico attraverso la creatività. È stata una piattaforma per amplificare la nostra voce e condividere la nostra storia a livello globale.

D: Quali sono le principali politiche o progetti culturali e creativi attualmente in corso nella vostra città?
R: Al momento ci stiamo concentrando sull’approfondimento dell’impegno comunitario e sull’inclusione culturale attraverso diversi progetti chiave. Tra questi: uno studio collaborativo sulle arti che ha misurato l’impatto economico del nostro settore creativo, un’iniziativa regionale di storytelling legata al Semiquincentenario degli Stati Uniti, e partnership interurbane con altre Città Creative in fase di sviluppo. La città sta inoltre investendo nell’arte pubblica, ampliando i programmi interpretativi e supportando le organizzazioni locali attraverso assistenza marketing in-kind e sovvenzioni. Tutto questo è sostenuto da un impegno volto a valorizzare le voci meno rappresentate e a favorire la continuità generazionale nelle arti.

D: Come definirebbe il turismo creativo dal punto di vista della sua città?
R: A Paducah, il turismo creativo è immersivo. Non si tratta di vedere l’arte, ma di farla, assaporarla, ascoltarne la storia. I visitatori vengono qui per imparare una nuova tecnica di quilt, conoscere l’artigiano che ha realizzato un gioiello a mano, o ascoltare la storia dietro a un murale. Il turismo creativo qui è personale, pratico e radicato in uno scambio culturale autentico.

D: Quali sono le principali risorse di turismo creativo che contribuiscono alla strategia di sviluppo della vostra città?
R: Le nostre risorse principali includono il National Quilt Museum, lo Yeiser Art Center, il Maiden Alley Cinema e le gallerie, i negozi, i ristoranti e gli studi del nostro centro storico. Ma sono le persone – gli artisti, i cuochi, i musicisti, i narratori – il vero punto di forza. Abbiamo anche eventi annuali come l’AQS QuiltWeek, il Lower Town Arts & Music Festival e il Cinema Systers, che mostrano la diversità della voce creativa di Paducah. Queste risorse non solo attraggono visitatori, ma ispirano anche i residenti e alimentano un’economia creativa vivace tutto l’anno.

D: Potrebbe condividere alcune iniziative di successo o buone pratiche che illustrano l’approccio della vostra città al turismo creativo? Cosa le ha rese efficaci?
R: Un esempio recente è la nostra collaborazione con il team della Città Creativa di Santa Fe per sviluppare una mostra condivisa incentrata sulla creatività intergenerazionale. Un altro è la collaborazione con American Cruise Lines per offrire esperienze culturali curate ai passeggeri delle navi fluviali. Ciò che rende efficaci questi sforzi è l’autenticità: sono radicati in vere partnership comunitarie e offrono esperienze uniche legate al luogo.

D: Come valuta la vostra città l’impatto delle iniziative creative, in particolare nel campo del turismo creativo?
R: Usiamo un mix di metodi quantitativi e qualitativi: dati sui visitatori, report sull’impatto economico, sondaggi del pubblico e valutazioni post-evento. Inoltre, ascoltiamo con attenzione il feedback dei partner comunitari, degli artisti e dei partecipanti.

D: Quali sfide ha incontrato la vostra città nella promozione del turismo creativo, e come le avete affrontate?
R: Una sfida continua è bilanciare tradizione e innovazione. È importante celebrare l’eredità dell’artigianato e delle arti popolari senza restare fermi. Un’altra è garantire accesso equo e rappresentanza in tutti i programmi. Abbiamo affrontato queste sfide perfezionando i nostri processi di sovvenzione, dando risalto alle narrazioni comunitarie e costruendo partnership con gruppi locali diversi. Affrontiamo anche il problema della stagionalità delle visite, che stiamo cercando di equilibrare con campagne e eventi strategici fuori stagione.

D: Come partecipano o beneficiano le comunità locali dei progetti di turismo creativo?
R: Gli artisti, le imprese e le organizzazioni culturali locali sono al centro di ogni programma. Sovvenzioni, opportunità come venditori e workshop beneficiano direttamente i nostri residenti, mentre l’aumento del turismo supporta l’occupazione, le piccole imprese e la conservazione culturale. A livello non economico, questi progetti generano orgoglio, favoriscono connessioni intergenerazionali e aiutano a mantenere vive e visibili le pratiche culturali. Molti abitanti di Paducah non si limitano a vivere il turismo creativo: lo definiscono.

D: Che ruolo ha l’innovazione digitale o la tecnologia negli sforzi della vostra città per promuovere il turismo creativo?
R: Lo storytelling digitale è sempre più centrale per condividere lo spirito creativo di Paducah. Dai video sugli artisti alle campagne pubblicitarie mirate a mercati di nicchia, stiamo usando la tecnologia per amplificare la nostra narrazione. I nostri nuovi sforzi di marketing includono una dashboard basata sui dati di Google e Meta per tracciare la provenienza e l’interazione dei visitatori, aiutandoci a migliorare e personalizzare il nostro approccio.

D: Quali sono i vostri obiettivi o visioni future riguardo alla creatività e al turismo nella vostra città?
R: La nostra visione è continuare a posizionare Paducah come destinazione creativa che valorizza autenticità, equità e connessione. Vogliamo espandere le partnership regionali e internazionali, sostenere progetti di riqualificazione guidati dagli artisti e costruire programmi in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, in particolare quelli legati alla crescita economica inclusiva e alla resilienza culturale. In definitiva, vogliamo che le persone vengano a Paducah non solo per ciò che possono vedere, ma per ciò che possono fare, sentire e contribuire.

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